22 febbraio 2010

La Bolkestain cambia il commercio e i servizi, ma non ce ne accorgiamo

Se ne sta parlando poco, ma il recepimento della nuova direttiva europea dei servizi cambia molte cose nel “governo” delle attività terziarie (commercio, pubblici esercizi, artigianato, agenti, ecc.).

Fino ad oggi le attività di servizi in Italia sono state oggetto di numerosi vincoli basati su alcuni strumenti:

  • il rilascio di autorizzazioni, basate sul possesso di una serie di pre-requisiti per l’apertura dell’attività.
  • il contingentamento delle licenze, basato su criteri economici (tot consumatori/tot licenze), o di distanze (non meno di tot metri tra un’attività e l’altra).
  • il superamento di un esame (che dava accesso ad albi, ruoli e quant’altro)

Per quanto questo meccanismo, creato prima degli anni ’70, sia nel tempo stato modificato, riducendo nel tempo molti vincoli, è rimasto sostanzialmente in vigore almeno nelle sue linee generali. Soprattutto è rimasto nella mentalità di molti (politici, operatori, associazioni) l’idea che il pubblico deve avere un “controllo” su queste attività.

Da oggi, o meglio da ieri, con il recepimento della direttiva europea Bolkestain o direttiva sui servizi, questi criteri sono d’un tratto superati e non più attuali, l’unico limite all’apertura di attività è la presenza di un “interesse generale” ben definito e dimostrabile. Questo pone, o dovrebbe porre, alcune domande.

Cosa dobbiamo liberalizzare e cosa continuare a controllare?

Con quali strumenti il pubblico può incidere sullo sviluppo delle attività commerciali e di servizio?

Invece di tentare di rispondere a queste domande oggi molti tentano di “salvare il salvabile” cercando di aggirare le normative europee.

A mio parere è un tentativo vano perché ormai è la realtà ad essere mutata. Ad esempio non viviamo più in un mondo in crescita quantitativa, anche prima della crisi, e questo riduce l’efficacia del contingentamento delle licenze. Le conoscenze evolvono rapidamente e non basta un titolo per garantire la professionalità di un operatore.

Chissà se qualcuno comincerà a porsi le domande giuste e ad azzardare qualche risposta.

Nessun commento:

Posta un commento