11 dicembre 2009

Copenhagen o Kyoto? Nell'attesa scelgo green

In attesa che il vertice Onu sui cambiamenti climatici definisca responsabilità e le molte aspettative si spera diventino effettive, il settore privato e le aziende sembrano avere prima degli Stati compreso come muteremo le nostre abitudini in fatto di consumi.

Il tema del rispetto ambientale e dell’ecosostenibile è stato declinato dalle aziende in un’innumerevole quantità di versioni: il green living, la green tech, i green motors. Sono solo semplificazioni del marketing o effettivamente sta cambiando il modo in cui i consumatori sceglieranno come fare la spesa, viaggiare ecc., ma soprattutto come questi mutamenti stanno influendo e influiranno sulle percezioni e i bisogni dei consumatori?

Vediamo alcuni esempi che ci sembrano interessanti per misurare il polso dei tempi.

Sul fronte dei consumi fuori casa la rivoluzione è appena cominciata: la richiesta di trasparenza nei confronti della provenienza di prodotti locali (il cosiddetto a km zero), i sistemi di tracciabilità delle materie prime utilizzate per la preparazione dei cibi, la gestione dei rifiuti e il risparmio idrico ed energetico responsabile, saranno soltanto alcuni degli elementi che influenzeranno sulla scelta dei locali dove consumare i pasti (siano essi la mensa scolastica per i propri figli, il ristorante dove trascorrere la serata o il self service dove consumare la pausa pranzo).

Emblematico in questo caso è la nascita del Green Management Institute che si definisce “il punto di incontro tra i bisogni delle amministrazioni pubbliche e il sistema imprese: le aziende che fanno capo al GMI rappresentano le eccellenze dei rispettivi settori di riferimento, sono di dimensioni piccole e medie, in fase di sviluppo. GMI le accompagna nel loro percorso di crescita attraverso campagne di promozione, di apertura di nuovi canali e di legittimazione nei confronti delle istituzioni.”

E’ nata persino la Ecoradio in cui le PMI aderenti raccontano le loro esperienze sui sistemi organizzativi e gestionali coerenti con l’iniziativa del GMI.

Anche le città e le amministrazioni locali si adeguano e si moltiplicano le iniziative di sensibilizzazione per la governance delle nostre città. Interessante ad esempio il premio istituito dall’Associazione comuni virtuosi denominato I comuni a cinque stelle. Si tratta infatti di un premio creato per sensibilizzare le amministrazioni locali in materia di best practises di sostenibilità ambientale a cui i piccoli comuni sembrano più sensibili e più facilitati ad attuare rispetto alle grandi città.

Nell’anno 2009 la giuria, composta da amministratori locali, giornalisti ed esperti in campo ambientale, ha assegnato premi in cinque categorie diverse: miglior Gestione del territorio, Migliore Impronta ecologica, Migliore gestione dei Rifiuti, Miglior sistema di Mobilità e Nuovi stili di vita. Hanno vinto rispettivamente i comuni di: Santa Caterina dello Ionio (CZ),San Benedetto del Tronto (AP), ex equo Mercato San Severino (SA) e Pettorano Sul Gizio (AQ), Castelfranco Veneto (TV), Sasso Marconi (BO).

Infine la giuria ha ritenuto di premiare il Comune di Bra in tutte e cinque le categorie del Premio, per la qualità e la trasversalità delle proposte attuate dal comune.

E per quanto riguarda l’advertising? Sintomatico è il premio che Goviral assegnerà alla campagna online che meglio ha contribuito a plasmare l'industria, nonché coinvolgere e divertire milioni di persone in tutto il mondo.

Quella che ci ha maggiormente colpito nell’ambito green è la proposta di Fiat Auto con la campagna Eco:Drive, nominata tra le migliori campagne viral del 2009. Di che si tratta? Eco:Drive è un software scaricabile gratuitamente dal sito dell'iniziativa che ha come scopo quello di aiutare i drivers a imparare a utilizzare l’auto in maniera più responsabile, verificando periodicamente le emissioni e le abitudini del conducente semplicemente passando i dati di guida dalla chiavetta usb dalla propria Fiat al pc di casa. Questo stabilisce sicuramente un nuovo tipo di rapporto tra consumatore, auto e media digitali.

Entriamo perciò nel decennio del green style? Pare proprio di si. Sarà interessante verificare se sarà solo un mutamento apparente o avverrà anche nelle modalità di acquisto, frequentazione e consumo di tutti noi.

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