27 novembre 2009

Marketing a ritmo di web

In che direzione sta andando il marketing? Riusciranno social network, microblogging e la net-alfabetizzazione di massa a modificare le fondamenta dell'approccio al cliente? O tutto fa semplicemente parte di una naturale evoluzione fatta da strumenti nuovi e non da mentalità nuove? E' piuttosto evidente che il modo per percepire bisogni latenti e palesi stia subendo una rivoluzione senza precedenti, di portata notevole e di grande impatto sulle precedenti teorie 'accademiche'. Si tratta di un passaggio a cui non ci si può sottarre, pena la perdita di "polso". La mutevolezza, l'effetto cangiante, multiplo e multiforme della realtà potenzia l'effetto mirroring, applicato sulle tecnologie utilizzate per trasmettere conoscenza, contenuti, informazioni.
Nella cultura post-moderna non è il prodotto/servizio il fulcro del rapporto tra azienda e utente, ma la relazione, la comunicazione, l'interazione e i segni (intangibili per lo più) che lascia su entrambi, in termini di comportamento e di consapevolezza.
La rete di relazioni compone così una nuova e mutevole forma di socialità fluttuante, che si aggrega e disgrega in maniera assolutamente libera ma mai casuale. Se il gruppo funziona da semiotica sociale allora il brand ne è il totem volontario e formale, in grado di tradurre e trasferire emozioni, passioni e livelli sempre crescenti di interazione umana e perciò sociale.
L'azienda è, o si prefigge di diventare, sempre più trasparente, sempre più aperta e bisognosa di contatti, cooperazione, interazione. Imprescindibile è perciò prestare sempre maggiore attenzione all'ascolto: ascolto dei rumors, del muoversi delle fronde, delle gocce di pioggia da una grondaia piuttosto che del caos indistinto.
Mostrarsi e confrontarsi è il modo migliore per arrivare all'utente e innescare azione.

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